Rubrica a Cura di Lord Darth Vader
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FILM: PRIME VISIONI IN SALA E DVD IN USCITA
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DVD VIDEO IN USCITA
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FILM PRIMA VISIONE IN SALA
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Regia: Joel Schumacher.
Interpreti: Jim Carrey, Virginia Madsen, Logan Lerman, Danny Huston, Lynn Collins, Rhona Mitra, Michelle Arthur, Mark Pellegrino, Paul Butcher. Genere: Drammatico, colore 95 minuti. -
Produzione: USA 2007. - Distribuzione 01 Distribution |
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Regia: Paul Haggis.
Interpreti: Tommy Lee Jones, Charlize Theron, James Franco, Susan Sarandon, Jonathan Tucker, Frances Fisher, Jason Patric, Josh Brolin, Wes Chatman, Mehcad Brooks, Victor Wolf.
Genere: Drammatico, colore 124 minuti.
Produzione USA 2007. - Distribuzione Mikado |
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Carrey compie un doppio salto calandosi nei panni del signor Sparrow, mite accalappiacani che scopre il mondo dietro il mondo, la vita scritta altrove, il destino da decriptare nei numeri e sui libri. Il numero 23 è il titolo di un libro, trovato per caso in una libreria dell'usato, che narra la storia di un'ossessione stranamente ricalcata sulla doppia vita nascosta dei nostro Carrey-Sparrow, presto vittima della cabala numerica, della prestidigitazione matematica, della forclusione lacaniana trasformata in spettro del presente. The Number 23 si regge unicamente sulle spigolose spalle di Carrey, trasformista di se stesso, protagonista di un thriller psicologico su sfondo horror, tratto dal racconto dei solito e unico Stephen King. Da par suo, il regista Joel Schumacher ce la mette tutta per complicare il meccanismo di una sceneggiatura perfetta e per smorzare la suspense di una storia che echeggia atmosfere dickiane di paranoie e confusione tra realtà e immaginazione. Mentre Jim l'attore si supera nello sforzo di impiantare su di sé il crisma paranormale di questo thriller rossastro.
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Hank Deerfield (l'imperturbabile Tommy Lee Jones), un veterano del Vietnam maniaco dell'ordine e patriota devoto, parte alle ricerca del figlio Mike, tornato dall'Iraq da appena una settimana e misteriosamente scomparso. Dopo le prime infruttifere ricerche – e grazie all'aiuto dell'ispettore Emily Sanders (la perfetta Charlize Theron), vessata dai colleghi e costretta a occuparsi di piccoli casi irrisolti - il cadavere del giovane soldato viene ritrovato in una zona militare, fatto brutalmente a pezzi e con segni visibili di bruciature.
L'universo della famiglia Deerfield cade a pezzi, punito per la seconda volta con la scomparsa di un figlio, scardinando le convinzioni etiche e morali dell'orgoglioso militare in pensione, convinzioni che iniziano a vacillare mano a mano che la verità sull'efferato delitto salta fuori.
Il ritorno di Paul Haggis alla regia, Oscar alla sceneggiatura per Crash – Contatto fisico, è di quelli che non passano inosservati. Una penna impeccabile che muove delicatamente la macchina da presa, una storia che mette in gioco tutto: paure, veleni, ingiustizie, scomode verità e tanto orgoglio ferito.
Una costruzione narrativa che non può essere scalfita sotto nessun punto di vista: intreccio, pathos, commozione, citazioni bibliche (il titolo riprende l'episodio biblico fra Davide e Golia consumatosi nella valle di Elah), sono impeccabili e rendono il film privo di qualsivoglia smagliatura. Ed è proprio questa innata perfezione, questo classico dai toni sommessi che arriva fino alle viscere di un pubblico di larghissimo consumo, che suscita, se non delle perplessità, almeno delle domande. La perfezione non è di questo mondo e Haggis lo sa. Cavalcare l'onda di un disagio, come quello che l'America più progressista vive nel (com)piangere i proprio soldati, è quantomeno sospetto. L'antimilitarismo, come l'antirazzismo delineato in Crash, tocca le corde dell'attualità più scottante, legittima prevedibili cambi governativi, gioca con le atrocità della guerra e lancia, infine, un messaggio d'aiuto - altro che pace! - che non può che suscitare l'applauso delle platee di ogni latitudine. Ed è qui, in questa corsa all'impazzata verso il cuore di ognuno di noi, che Haggis incappa nella stessa trappola che tende allo spettatore. Una genuinità così costruita che non lascia il tempo e lo spazio per riflettere davvero su ciò che veramente è stato e su ciò che sarà. Magari dieci anni fa sarebbe stato diverso, ma per ora, quel che è certo, è un posto assicurato nella valle degli Oscar. |
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VOTO: |
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Film precentemente recensiti
LEGENDA:
(SI RINGRAZIAIL ROBOTINO MARVIN PER LA PARTECIPAZIONE)
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CAPOLAVORO |
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DISCRETO |
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ECCELLENTE |
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BAH |
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BUONO |
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SE FOSSERO ONESTI DOVREBBERO DARMI I SOLDI INDIETRO |
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