a cura di Roberta Gallo
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AGUASCALIENTES. FESTIVAL DEI TESCHI

Spettrale, ironico, irriverente. Il Festival de las Calaveras, in Messico, è una delle feste più tradizionali, dopo quella di san Marco. Si tiene proprio durante il periodo dei morti. E’ uno degli eventi di maggior attrazione turistica nello stato di Aguascalientes. Un modo particolare per rendere omaggio ai morti, ma anche per celebrare uno dei maggiori artisti del paese: Josè Guadalupe Posadas. Questo illustre incisore e disegnatore, nato proprio in questa particolare landa del Centro America, diventò famoso per aver creato il personaggio clou della intera kermesse. “La Calavera Catrina”, patrona del Festival. Uno spettacolo pieno di colori, folclore  e tradizione che si è convertito ben presto in un appuntamento fisso per la popolazione locale e ha incrementato di gran lunga i visitatori che, ogni anno, arrivano numerosissimi da ogni parte del mondo per ammirare questo particolarissimo spettacolo.  Il mondo della morte raggiunge un incredibile successo nell’opera di questo insigne grafico messicano che disegna su manifesti, grandi e piccoli avvenimenti, scene di omicidi, suicidi, tafferugli, nelle cantinas, rivoluzioni.
Al centro della scena sempre la morte.
Tutta la manifestazione ha un sapore e un significato molto particolari. In questo periodo Aguascalientes si trasforma nel regno del teschio di zucchero, dei Giuda che saranno bruciati per tradimento.

Durante il Festival che dura dieci giorni e ha il suo culmine il 2 di novembre, si realizzano una vasta gamma di attività artistiche e sportive, culturali e di spettacolo. Alcune a pagamento, ma per il resto l’intera manifestazione è gratuita. La più spettacolare, senza dubbio, è la sfilata dei Teschi nella quale partecipano sedici carri allegorici allusivi al tema della morte, accompagnati da cinquanta comparse rappresentanti delle diverse scuole o circoli ricreativi e non. Tutti ovviamente mascherati da morte. E’ una parata davvero singolare, dove, ogni anno, viene rappresentato un tema allusivo diverso. La “processione” si snoda lungo avenida F.Elizondo, avenida Lopez Mateos, calle Galeana y Avenida Madero. Le vie principali della cittadina. La vera intenzione è anche quella di mostrare i costumi popolari del “pueblo” messicano.

Tra tutto ciò spiccano inoltre ”el Altar Vivente”, unico al mondo, in cui i teschi di Posadas acquistano vita al suono della musica e della danza e il Teatro Callejero (teatro di strada) dove fanno la  comparsa teschi umoristici, proverbi e “coplas”(componimenti musicali), dedicati sia ai vivi che ai morti. Un altro avvenimento di grande importanza è quello denominato “Illuminale los pies al muerto”, una camminata notturna che si realizza dal Cerro del Picacho e, percorrendo una distanza di due chilometri, si cammina su un lungo sentiero di roccia sotto ad un cielo stellato da mozzare il fiato. Lucerne accese e “luz de las estrellas” sono l’unico modo per vedere dove si mettono i piedini e non cadere nel dirupo sottostante. Per i messicani tanto la vita come la morte non sono atti solenni. Non appaiono come rituali felici o tristi. La morte non è la tragica e dolorosa separazione, la perdita di una persona amata. Ma il contrario. La celebrazione del giorno dei morti ricorda che il momento del “passaggio a miglior vita” è un rimare sempre vicini alla vita stessa. Una sorta di visione cattolica in cui la vita non finisce ma si trasforma.

Un’altra attività di rilievo sono i “Calacarrecorridos” (interpretazioni musicali) a mero uso e consumo dei turisti che si svolgono nel centro della città, nei pantheon e nei rioni tipici. Non mancano poi molte mostre di pittura, scultura e fotografia di affermati artisti locali, nazionali ed internazionali. Opere teatrali per bambini e giovani in cui si ha modo di rivivere alcune delle antiche leggende messicane, mostre di arti e mestieri allestite da laboratori artigianali statali, giochi meccanici, balli e folclore tradizionali e persino una fiera del libro. Nelle case e nei luoghi di lavoro degli abitanti di Aguascalientes, si allestiscono i tradizionali altari dei morti, delle vere opere d’arte in cui trovano spazio tutti gli elementi necessari a commemorare i fedeli defunti. Si ha modo di assaporare squisiti dolci, tra cui il tipico pane del morto e la succulenta gastronomia locale.

Il Festival de las Calaveras fa da sfondo ad un’infinità di attività che consentono ad Aguascalientes di vestirsi, anno dopo anno, di arte, cultura e tradizioni per rendere omaggio ai propri defunti.
Lo scorso anno l’attrazione principale è stata quella di realizzare un “pan de muerto” di più di due chilometri, con il proposito di entrare nel record del Guinness dei primati.
Chi arriva fin  qua lo fa anche per visitare la splendida cittadina di Aguascalientes. Vedere il suo spettacolare centro storico, i tipici quartieri. Si rivivranno leggende, si potranno vedere opere teatrali. Ci si potrà divertire con i giochi meccanici e ammirare eleganti gruppi di danza.
ROBERTA GALLO



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