Facciamo conoscere un po’ di più i nostri Dj...
DJ.CHELO, MAGO DELLA CONSOLLE E DELLE DECORAZIONI
Cappellino con visiera sulla testa, occhiali da “Grande Fratello”, valigia sempre al seguito stracolma di cd. Così dj.Chelo arriva alla consolle dei locali latino americani per dipingere le notti genovesi con il colore e il calore della musica caraibica. Ecuadoriano doc, non perde occasione per sfoggiare gadgets o indumenti del suo paese. Un grande orgoglio che porta nel cuore e non perde occasione per esternarlo.
“Faccio il dj da due anni racconta perché frequentando i locali sudamericani mi è sempre piaciuto stare in consolle a vedere come i disk jockey lavorano, che tipo di musica mettono, osservare le persone che ballano in pista”. E sì, perché dj. Chelo non lavora con un “bobinone” già preparato. Ha imparato a sentire il polso della situazione, quello che la sala, in base ai ballerini che ci sono, richiede.
“Nei locali dove c’è maggioranza di clienti italiani la musica che metto è quella cubana -spiega il ritmo che serve per fare scuola di danza, per gli spettacoli. Ma anche continua per organizzare delle simpatiche “ruedas”in mezzo alla pista. Quel ballo di gruppo aggiunge che le persone ballano in cerchio facendo tutti le stesse figure”. I brani musicali che preferisce e che non mancano mai nelle sue serate sono tre. “Te veo nena” de “El Gran Combo”, “Son cepillado” dell’Orquestra Guayacan e “Esa boquita” di Tito Nieves.
Ma la sua scaletta prevede anche moltissime “bachatas”. La musica romantica da ballare come un lento con la persona amata o con chi vuoi conquistare.
“Raramente sostiene a fine serata mi permettono di mettere qualche “regguetton”. Sono poche le persone italiane che lo ballano. Ma mi piace l’idea che imparino ad ascoltarlo e ad apprezzare anche questo tipo di musica che noi sudamericani amiamo moltissimo”.
Dj.Chelo nasce però, in Ecuador, come pubblicitario. Ha frequentato la “Escuela de Belle Arti” di Guayaquil e nella sua città ha sempre lavorato come disegnatore di pubblicità sia su cartelloni che su striscioni. Ma anche per dipingere le pareti dei locali. Anche qui a Genova continua a farlo. Il “Cafèlatino” di via Santa Zita porta ancora il logo che lui ha inventato. I suoi splendidi disegni “neri” fregiano l’Hdemia, la palestra della scuola primaria “Barrili” dove, alla sera, il “Contatto Latino” organizza le sue lezioni di danza caraibica. Suoi, inoltre, sono i disegni che campeggiano sulle pareti del “Caribe Club”di corso Italia e della “Nueva Changò”al Terminal Traghetti. Altri locali latini lo stanno contattando per abbellire le proprie pareti. Uno stile tutto personale che, con due linee, riesce ad esprimere movimento e “sabor”tutto sudamericano. Come la musica che esce dalla sua consolle. |
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